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Spalla congelata – Roberto Lana

Spalla congelata

La spalla congelata, conosciuta anche con il termine di capsulite adesiva, è una problematica che causa dolore, rigidità ed impotenza funzionale.

La spalla congelata, detta in gergo medico capsulite adesiva, è una condizione patologica che colpisce la capsula articolare, che progressivamente diventa rigida: si formano delle bande di tessuto, dette aderenze, che aumentano l’attrito dell’articolazione fino ad impedire, a chi ne è colpito, di muovere il braccio oltre un certo limite.

La capsula è una membrana che avvolge l’articolazione tenendola in sede ma permettendole comunque di muoversi liberamente grazie alla sua elasticità.

MA ATTENZIONE CHE ANCHE PROBLEMATICHE DI INTRAPPOLAMENTO DEI NERVI DEL BRACCIO POSSONO CREARE UNA SITUAZIONE DI SPALLA CONGELATA, COME POTREBBE ACCADERE NEL CASO DI UNO STRETTO TORACICO

SINTOMI:

L’insorgenza è piuttosto subdola e questa sua caratteristica porta spesso a sottovalutare il problema.

I sintomi associati sono:

  • Dolore da moderato a intenso in alcuni movimenti. Spesso sono movimenti in cui si cerca di prendere qualcosa dall’alto, infilare la giacca o allacciare il reggiseno
  • Rigidità e limitazione funzionale
  • Dolore notturno specie se si dorme sul fianco

La sintomatologia e l’evoluzione della patologia possono essere classificate in tre fasi distinte:

  • Fase di congelamento: è la fase più dolorosa della patologia; il dolore è ingravescente nel tempo e mano a mano che questo peggiora il paziente tende a limitare sempre più il suo utilizzo. In questa fase i movimenti sono limitati ma la spalla conserva ancora buona parte della sua mobilità perdendola poco a poco; questa fase dura generalmente 6-12 settimane
  • Seconda fase: si assiste ad un aumento della rigidità articolare mentre il dolore tende ad alleviarsi; questa fase può durare 4-8 mesi
  • Fase di scongelamento: si caratterizza per un graduale miglioramento della condizione che può durare anche più di un anno

CAUSE CAPSULITE ADESIVA:

La spalla congelata fa parte di quelle patologie definite come idiopatiche e cioè di cui non si conosce con esattezza la causa che la fa insorgere.

Quello che è noto è che ci sono alcuno fattori contribuenti:

  • Età del paziente compreso tra i 40 e i 60 anni
  • Prevalenza del sesso femminile
  • Storia di frattura spalla o di immobilizzazione forzata per un trauma
  • Sedentarietà
  • Diabete
  • Malattie autoimmuni della tiroide

CAUSE LEGATE A INTRAPPOLAMENTO DEI NERVI:

In questo caso i sintomi sono scatenati da uno o più nervi incastrati al punto da non riuscire a scorrere restando impigliati e causando dolore e limitazione di movimento. La sensazione che si avverte è come se ci fosse qualcosa che tira all’interno del braccio e che genera dolore e non permette di muovere l’articolazione liberamente.

Un esempio classico è quello della sindrome dello stretto toracico in cui il plesso brachiale resta compresso e in alcuni casi intrappolato nel complesso caratterizzato da: cervicale, prima, seconda e terza costa, scaleni, SCOM ecc.

In questo caso oltre ai classici sintomi tipici della spalla congelata abbiamo:

  • bruciore su spalla e/o braccio
  • formicolio

In questo caso il trattamento segue quello relativo alla sindrome dello stretto toracico!

DIAGNOSI:

La diagnosi avviene già in piena fase di congelamento. La valutazione attraverso anamnesi ed esame obiettivo porta a facile diagnosi proprio per le caratteristiche peculiari di questa patologia.

Le indagini strumentali come la risonanza magnetica confermano poi il quadro patologico evidenziando una fibrosi della capsula che la rende rigida.

TRATTAMENTO:

Il tempestivo trattamento della malattia è fondamentale per ridurre velocemente il dolore e accelerare il processo di guarigione con il recupero del movimento.

La terapia manuale prevede utilizzo di:

  • terapia strumentale: tecar terapia a scopo antalgico e per lavorare in profondità sui tessuti infiammati
  • terapia manuale: per mobilizzare nei limiti consentiti la spalla ma soprattutto le articolazioni correlate alla spalla: rachide cervicale, prima, seconda e terza costa, rachide dorsale
  • massoterapia per decontratturare la muscolatura
  • esercizi specifici per ridurre il dolore e recuperare più velocemente la mobilità